lunedì 23 luglio 2012

Crisi del debito, ora brucia la Spagna

Valencia è insolvente. Altre province seguiranno presto: la Spagna ha soldi per pagare gli stipendi solo fino a settembre - e ora l'atteggiamento della Banca centrale europea è aggressivo. Stamane il solito spread contro Bund tedeschi è arrivato a 640. La Spagna non ha nessun "piano B".Quanto ha scosso la tempesta implacabile nei mercati finanziari e allarmato il governo del paese può essere valutato in un quasi disperato appello del ministro degli Esteri spagnolo. In una conferenza con gli altri leader europei a Palma de Mallorca, José Manuel García-Margallo ha attaccato la Banca centrale europea (BCE) con severità senza precedenti.García-Margallo ha accusato la BCE, di aver acquistato per cinque mesi titoli di stato spagnoli e quindi la pressione sulla Spagna si è ridotta, la situazione è rimasta "nascosta". Letteralmente, ha aggiunto adesso non fa nulla per fermare il fuoco del debito spagnolo. Oggi la Spagna è in credito nei confronti della BCE. Nel segno della solidarietà europea ora deve intervenire a favore del paese, ma non è tutto. Alla domanda su come vedeva il futuro dell'Unione europea e la sua moneta comune, ha risposto che potrebbe "non andare avanti ancora per molto," visto che ci sono paesi come la Germania, priva di debiti, mentre altri come la Spagna con l'acqua fino alla gola .In ordine cosa è successo il 20 Luglio 2012, il venerdì nero. Già la notte di giovedì c'erano le immagini di manifestazioni di protesta nazionale sullo "standard greco." Qui, le proteste da parte dei sindacati sono stati eseguite prevalentemente da impiegati pubblici con l'eccezione di alcuni atti finali di violenza nella capitale. I leader sindacali hanno preavvisato un "autunno caldo", con un secondo sciopero generale quest'anno che certo non è fatto per rassicurare gli investitori internazionali per quanto riguarda la solidità e la solvibilità della Spagna. Poi nel primo pomeriggio è arrivato il big bang: Valencia, prima delle diciassette regioni autonome della Spagna ha chiesto aiuto al neocostituito Fondo di Salvezza Nazionale (FLA), perché ha gravi problemi di liquidità. Non ha aiutato il fatto che un quarto d'ora dopo da Bruxelles è arrivata la notizia che l'Eurogruppo aveva rilasciato l'OK per più di 100 miliardi di euro per ricapitalizzare le banche spagnole in difficoltà  e la prima tranche di 30 miliardi, per banche già in parte nazionalizzate saranno disponibili alla fine di luglio.Il fatto che mercoledì il parlamento ha adottato un drastico programma di austerità di 65 miliardi non ha toccato il mercato azionario spagnolo che è sceso di quasi il 6%. Allo stesso tempo è aumentato il premio di rischio sui titoli di Stato spagnoli già ben al di sopra del livello greco-irlandese-portoghese. I tassi d' interesse per le obbligazioni con scadenze a dieci e a 30 anni che hanno concluso la giornata di trading a circa il 7,3% ha acuito la sensazione di essere in zona  pericolo.

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