domenica 12 febbraio 2012

ORLT,operazione di rifinanziamento a più lungo termine della BCE

Prosegue la luna di miele della BCE con i mercati finanziari con il programma ORLT (operazione di rifinanziamento a più lungo termine). Il presidente della BCE ha avuto un colpo di genio è il commento più diffuso su Mario Draghi dal WEF di Davos, gennaio 2012 ad oggi. Il risultato è attualmente visibile su tutte le borse nella UE e non solo. Per due mesi tutti i principali indici azionari di tutto il mondo hanno completato le settimana con un profitto. Tale movimento verso l'alto è stato visto più di recente solo nella primavera del 2009. Dall'inizio dell'anno, Performance Index svizzero ha guadagnato 4,5%. Il Dax in Germania ha guadagnato 14,5%. In Italia si viaggia sul 4%. I maggiori progressi si sono avuti nel settore bancario europeo - il segmento che ha avuto l'anno scorso il maggior numero di perdite. Cosa c'è dietro questo rally? Non c'è un rafforzamento dell'economia. Al contrario: l'area dell'euro attualmente è minacciata da una ricaduta nella recessione. Ad esempio, per l'Italia, mercoledì voci provenienti dagli uffici statistici, dicono che l'economia - dopo tutto è il terzo paese dell'UE - è ancora in contrazione nel quarto trimestre 2011 rispetto al terzo trimestre. Negli Stati Uniti, i dati economici mostrano negli ultimi tre mesi una buona tenuta, ma non è il caso di parlare di boom. A Francoforte si sente solo il nome dal suono ORLT. ORLT, rifinanziamento a più lungo termine, è acronimo e colpo di genio, di un presidente che è in carica solo dai primi di novembre. Facciamo un riepilogo del mercato: l'8 dicembre 2011 Draghi annuncia il programma del mese. Ha spiegato che le banche europee rischiano per mancanza di liquidità. Nei mesi autunnali, diverse grandi banche europee sono state pericolosamente vicino al collasso, ora possono prendere in prestito denaro da parte dalla BCE a tre anni ad un tasso di interesse dell'1%. E' stato un cambiamento di paradigma per la banca centrale, perché fino a quel momento, dava soldi alle banche commerciali solo per un massimo di tre mesi. Le banche non se lo sono fatto dire due volte: la prima azione ORLT nel mese di dicembre, è stata la richiesta di prestiti alla BCE per un importo di 489 miliardi di euro. Pochi giorni dopo, il livello di stress nei mercati finanziari d'Europa è incominciato a diminuire. I tassi delle obbligazioni di paesi come l'Italia e la Spagna sono diminuiti. In gennaio che aveva visto i tassi a dieci anni dell'Italia toccare il picco del 7,2%, sono d'allora in calo costante.(fonte: Bloomberg) Il rendimento differenziale tra titoli di Stato della Germania e della Francia - che sono il "duro" e core "soft" dell'unione monetaria - ha cominciato a ridursi (Fonte: Bloomberg). E il mercato interbancario ha visto ridotto il cosiddetto spread Euribor-OIS, che mostra lo spread tra i prestiti non garantiti e sicuri tra le banche. Tutti questi segnali di rilassamento sono iniziati con il lancio del programma ORLT nel mese di dicembre. I mercati azionari, a loro volta hanno visto il rischio incidenti diminuire nella zona euro per la possibilità d'impostare il loro rally. Il 9 gennaio è stato il bivio: Esattamente lo stesso giorno gl'interessi sul debito Italia e sulla Spagna hanno iniziato a declinare sul lungo termine, mentre i prezzi delle azioni delle grandi banche sono risalite. L'indice Stoxx bancario dal 9 Gennaio ha già guadagnato il 37% (fonte: STOXX ):In un esame più attento risulta chiaro che cosa esattamente hanno fatto le banche con una gran parte dei € 489 miliardi: hanno comprato obbligazioni emesse da stati sotto osservazioni, in particolare Italia, Spagna e Francia. Prendere a prestito un miliardo della BCE all'1%, ed acquistare titoli di Stato italiani al 6%, significa portare a casa cinquanta milioni di euro di profitto. Le banche potrebbero anche aver comprato titoli di Stato pari al debito aperto presso la BCE - con la sicurezza (collaterale) per ulteriori prestiti. Ora, naturalmente, gli investitori si chiedono se tutto sta andando bene. La risposta breve: Sì, per un pò. Draghi è arrivato proprio al momento giusto per evitare una catastrofe nel settore bancario europeo. Mark Carney, governatore della Bank of Canada, ha dichiarato a fine gennaio a Davos, la BCE ha fatto si che con la sua azione, il rischio di un secondo "shock Lehman", in Europa sia stato "drasticamente ridotto". Il 28-29 febbraio ci sarà la prossima asta ORLT, e il "Financial Times" ha ipotizzato che le banche europee chiederanno sino a € 1.000 miliardi alla BCE e dimostrare che il gioco può continuare. Niente spinge i mercati azionari in modo più efficace rispetto alla liquidità a buon mercato nel sistema bancario. La questione oggi è cosa potrà accadere esattamente alla fine del 2014 e l'inizio del 2015, quando le banche dovranno restituire i loro soldi ORLT. La risposta è tutta politica. Sapranno i governanti UE varare piani di austerità tempestivi e credibili? Forse è già iniziata la corsa alla presidenza della UE.

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