venerdì 27 gennaio 2012

Gli Eurobond convincono gli economisti

Secondo George Soros, il finanziere statunitense, l'Europa rischia la disintegrazione e se vuole uscire dalla cris igli eurobond sono inevitabili. Lo ha detto ieri a Davos il finanziere americano George Soros durante un pranzo in occasione del World Economic Forum che apriva ufficialmente dopo qualche ora. Le autorità europee "hanno sbagliato tutto" nella risposta alla crisi, ha precisato Soros, accusando i leader politici di non aver dato una risposta chiara alle turbolenze. La crisi, ha avvertito il finanziere di origine ungherese, sta generando delle tensioni che potrebbero portare alla "disintegrazione dell'Unione politica". Soros, che si è detto a favore della Tobin Tax sulle transazioni finanziarie, ha sollecitato interventi di più ampio respiro per rilanciare la crescita. "Le riforme strutturali da sole non bastano", ha affermato. "Servirà uno stimolo fiscale e questo stimolo dovrà arrivare dall'Ue, e deve essere garantito dai paesi membri."Gli eurobond sono necessari, in una forma o nell'altra", ha proseguito, invitando i leader Ue a adottare il piano definito a suo tempo dall'economista italiano Tommaso Padoa-Schioppa, in base al quale l'European Financial Stability Facility dovrebbe comprare titoli di stato a breve termine dei paesi in difficoltà a bassi tassi di interesse.Quanto alle misure introdotte dalla Bce, ha aggiunto Soros, "hanno dato sollievo alla liquidità delle banche europee, ma non hanno curato gli svantaggi dell'alto indebitamento degli stati". "Una soluzione a metà non è una soluzione, ha incalzato, perché lascia i membri più deboli della zona euro relegati allo stato di paesi del terzo mondo sempre più indebitati".Comunque, ha concluso Soros, "l'euro deve sopravvivere, dal momento che l'alternativa, una sua frantumazione, provocherebbe una crisi che l'Europa e il mondo non possono permettersi".

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