martedì 1 novembre 2011

Scende il petrolio, sale la febbre dell'euro

Per il terzo giorno consecutivo, dopo che il primo ministro greco, George Papandreou, si è impegnato ad indire un referendum sul piano degli aiuti concordato con Bruxelles, il greggio è continuato a scendere. L'irritazione dei governi UE è scaturita dalla mancata consultazione del governo greco soprattutto per la prospettiva del fallimento del piano di salvataggio europeo, con conseguenze sino a questo momento non facilmente prevedibili. I futures sono scesi fino al 4,3%, dopo la decisione di chiamare al voto la popolazione. Sul pacchetto europeo il greggio era salito del 6,8% la scorsa settimana, il maggior balzo da febbraio. E' stato mostrato un rapporto in cui l'Index Cina Purchasing Managers è sceso per la prima volta in tre mesi nel mese di ottobre. Carl Larry, direttore dei derivati dell'energia e della ricerca della Brokerage LLC Blu Ocean con sede a New York ha dichiarato che "La debacle greca continua ad essere l'obiettivo principale, si sta cercando una riduzione del rischio su tutta la linea a causa delle preoccupazioni su quello che accadrà in Europa". Il petrolio greggio, per consegna dicembre, è sceso di 2,57 dollari, pari al 2,8%, a 90,62 $ al barile stamani sul New York Mercantile Exchange. Il Brent, per consegna dicembre, è sceso di 2,25 $, o del 2,1%, a 107,31 $ al barile sull'ICE Futures Europe exchange di Londra. Il referendum di Papandreou rischia di spingere la Grecia in default se il piano viene respinto dagli elettori. Un sondaggio pubblicato il 29 ottobre ha mostrato che la maggior parte dei greci ritengono che ci sia bisogno di un accordo su un pacchetto di salvataggio con regole nuove e ritengono che una svalutazione del debito sia negativa. Fitch Ratings ha detto in un comunicato di oggi che un rifiuto del dialogo UE-FMI sul piano di aiuti "potrebbe aumentare il rischio di un default forzato e disordinato del debito sovrano" e solleva la possibilità che la Grecia lasci la zona euro. L'euro è sceso dell'1,8% a 1,3609 dollari, il livello più basso dal 12 ottobre. Un euro debole e un dollaro forte riducono l'appeal delle materie prime come investimento."L'azione greca e la reazione del mercato sottolineano l'instabilità della moneta unica", ha detto Stephen Schork , presidente di Schork Group Inc. a Villanova, Pennsylvania. "Il mercato era troppo entusiasto per l'accordo della scorsa settimana. La festa è finita e ora abbiamo a che fare con la sbornia". L'annuncio della Grecia giunto "di punto in bianco, è sorprendente e molto rischioso," ha dichiarato in un'intervista telefonica Norbert Barthle, membro della commissione bilancio del parlamento in quota Unione Cristiano-Democratica, lo stesso partito del cancelliere tedesco Angela Merkel Unione Cristiano-Democratica. L'Index 500 di Standard & Poor è sceso del 2% a 1,228.73, e il Dow Jones Industrial Average (INDU) è caduto dell'1,7% a 11,751.31.

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