giovedì 10 novembre 2011

L'euro tiene, anzi cresce rispetto al dollaro

Oggi la moneta unica ha guadagnato terreno nei confronti del dollaro, dopo esser scesa al di sotto di 1,35 dollari per la prima volta in un mese, ma è rimasta sotto pressione per le preoccupazioni crescenti per l'economia italiana. Oggi pomeriggio l'euro ha riconquistato quota 1,3642 contro dollaro, rispetto a 1,3543 di ieri mercoledì. Stamane l'euro è sceso a 1,3484 dollari, il livello più basso dal 10 ottobre. Rispetto alla moneta giapponese, l'euro è salito a ¥ 105,90 contro 105,38 ¥ di ieri mercoledì. Il dollaro è caduto contro lo yen a ¥ 77,62 contro 77,79 ¥ ieri.I timori che l'Italia fosse costretta a cercare un aiuto esterno per evitare di cadere in default ha continuato ad essere presente nei cambi di oggi, nonostante la prospettiva delle dimissioni imminenti del premier Silvio Berlusconi. Queste preoccupazioni sono state particolarmente rafforzate dalla tensione sul tasso obbligazionario, i titoli italiani a 10 anni hanno raggiunto per la prima volta dal 1997 il 7,4%, un livello ritenuto insostenibile per i prestiti della terza economia dell'Eurozona. Al tasso del 7% è stato attivato, nel caso di Grecia, Irlanda e Portogallo, il processo che ha portato a richieste di finanziamenti esterni. I tassi italiani sono saliti a un livello oltre il quale il mercato mette in dubbio la capacità di rifinanziamento a lungo termine dell'Italia, hanno avvertito gli analisti di Commerzbank."In questi momenti, la leadership decisiva è necessaria, e in Italia, come in Grecia, queste continuano a mancare", ha osservato Commerzbank. Molti analisti europei indicano nel governo dimissionario il colpevole della situazione: "se il governo avesse adottato un ruolo più attivo nel processo di riforma fiscale un anno fa, l'Italia ora avrebbe evitato la crisi", ha commentato Jane Foley, analista di Rabobank, che crede che le misure che dovranno essere prese saranno dolorose." La situazione politica in Italia, tuttavia, sembra aver trovato il modo per uscire dall'impasse, infatti Berlusconi ha offerto il suo sostegno all'ex commissario europeo Mario Monti, che a capo di un futuro esecutivo, sta innescando una rinnovata speranza nei mercati, come dimostra il tasso italiano sul lungo termine, che nel corso della giornata è sceso verso il 7%. Altri dati sui cambi maturati nel pomeriggio di oggi sono: la sterlina inglese è caduta contro l'euro a 85,39 pence, ma è salita a 1,5977 contro dollaro. Il franco svizzero è stabile nei confronti dell'euro a 1,2311 franchi svizzeri, ma è salito a 0,9023 franchi svizzeri contro dollaro. L'oncia d'oro è stata quotata a 1766 dollari nell'asta della mattinata contro 1.784 dollari della notte di mercoledì. Lo yuan cinese ha chiuso a 6,3472 yuan contro dollaro rispetto a 6,3405 yuan di ieri.

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