martedì 27 settembre 2011

Fondo salva stati

La settimana che si apre potrebbe risultare la settimana decisiva per il percorso di approvazione del nuovo statuto dell’EFSF (il cosiddetto fondo salva-stati), passaggio decisivo nel processo di risoluzione della crisi del debito sovrano europeo. La procedura di potenziamento del fondo deve obbligatoriamente passare per la ratifica da parte dei 17 parlamenti nazionali dell’area dell'euro; hanno già approvato le nuove misure Grecia, Belgio, Francia, Italia, Irlanda, Lussemburgo e Spagna. Nel corso della settimana corrente sono in calendario le votazioni in Austria, Cipro, Finlandia e Germania, mentre saranno posticipate ad ottobre le decisioni dei parlamenti di Estonia, Olanda, Malta, Portogallo e Slovenia. La situazione più a rischio sembra essere solo quella della Slovacchia, dove il governo ha chiesto il voto di fiducia sull’approvazione dei nuovi poteri fissando la votazione per l’11 ottobre. Nel frattempo, a chiusura del vertice dei ministri finanziari del G20, sono trapelate indiscrezioni riguardanti possibili rivoluzioni del ruolo di questo fondo: secondo il Sunday Times, sarebbe allo studio un nuovo piano da 3 mila miliardi per ricapitalizzare le principali banche europee e alimentare l’EFSF, mentre sul Sole 24 Ore si parla della creazione di un nuovo veicolo che andrebbe ad affiancare il fondo esistente, con una dotazione di 200 miliardi e la possibilità di finanziarsi fino a 10 volte la dotazione iniziale.

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