sabato 20 agosto 2011

Prezzo del petrolio in discesa da quattro settimane

Il greggio è in declino da quattro settimane, per il timore di un rallentamento della crescita economica globale che ridurrà la domanda di carburante. I Futures a New York sono scesi del 18% dal 22 luglio, il più forte calo dall'ottobre del 2008. La Citigroup Inc. (C) e JPMorgan Chase & Co. (JPM) hanno tagliato le previsioni di crescita degli Stati Uniti in parallelo alla lotta della UE per arginare la crisi del debito sovrano. Il barile insieme alle perdite del dollaro indebolito, renderà il prodotto più attraente per l'acquisto del greggio come investimento alternativo. John Kilduff, partner di Capital LLC, un hedge fund di New York che si concentra su energia, ha dichiarato che le "aspettative si sono deteriorate in modo significativo e rapidamente la scorsa settimana". "Siamo all'apice di una curva di recessione a livello globale, che sta mettendo un freno alla domanda e alle prospettive che si riflettono sul prezzo del petrolio". Il greggio per consegna settembre è diminuito di 12 centesimi a 82,26 dollari al barile sul New York Mercantile Exchange, il più basso dalla liquidazione dal 9 agosto. I prezzi sono calati del 3,7% di questa settimana e sono scesi del 10% quest'anno. I contratti più attivamente scambiati, consegna ottobre sono caduti di 10 centesimi a 82,41 dollari. Il Brent consegna ottobre sono aumentati di $ 1.63, o 1.5%, a 108,62 dollari al barile presso la sede di scambio a Londra dell'ICE Futures Europe. Il benchmark europeo ha registrato un premio ai futures USA di $ 26,21 per il secondo giorno di fila, sulla base dei prezzi di liquidazione. Il prezzo del Brent ha ampliato le sue oscillazioni per le interruzioni delle forniture del Mare del Nord, Nigeria e Libia, in contrasto con l'aumento delle scorte negli Stati Uniti. Oggi, la JPMorgan ha dichiarato in una nota via e-mail ai suoi clienti che il prodotto interno lordo americano crescerà dell'1% nel quarto trimestre invece del 2,5% previsto in precedenza e dello 0,5% nel primo trimestre del 2012 invece del 1,5%. Citigroup ha tagliato le sue previsioni di crescita 2011 al 1,6% dal 1,7% e abbassato la sua proiezione per il prossimo anno al 2,1% dal 2,7%, secondo una nota di ieri. Lo Standard & Poor 500 Index è diminuito dell'1% a 1,129.63 e il Dow Jones Industrial Average è sceso dell'1% a 10,877.32 nel pomeriggio di oggi, quando trading floor sul Nymex era chiuso. L' S & P 500 è sceso del 16% in quasi tre anni, il più alto dal 29 aprile, per la preoccupazione che la crisi del debito in Europa farà decrescere l'economia globale. Ieri il declino del greggio, il terzo più grande di quest'anno, è arrivato dopo che Morgan Stanley e Deutsche Bank AG avevano tagliato le loro previsioni sull'espansione economica globale. I Futures sono calati del 34% da un massimo di 114,83 dollari del 2 maggio a 75,71 dollari del 9 agosto. David Kavanagh, presidente di Grant Park Fondo a Chicago, gestore di un portafoglio di un miliardo di dollari che gestisce futures ha dichiarato che "Il mercato del greggio è schizzofrenico perchè è sceso da circa $ 115 a $ 75 in tre mesi prima di salire di nuovo". L'indice S & P GSCI di 24 materie prime è salito dell'1,1% a 642,29. L'oro per consegna dicembre è salito 1,7% a $ 1,852.20 l'oncia sul Comex di New York, ma oggi è già arrivato a 1880 l'oncia."Le materie prime sono ancora in una tendenza rialzista, mentre significativi danni tecnici sono stati arrecati al mercato azionario", ha detto Kavanagh. "L'oro è il più grande mercato toro nel mondo in questo momento". Il dollaro è sceso dello 0,4%% a 1,4387 dollari contro l'euro da 1,4333 dollari di ieri. Il Dollar Index, che tiene traccia del dollaro contro le valute tra cui lo yen, sterlina e corona svedese, è scivolato dell'0,3% a 73,996. Una quotazione più bassa negli Stati Uniti taglia il fascino del dollaro come investimento nelle materie prime. Un sondaggio Bloomberg News ha mostrato oggi che il petrolio può scendere ancora la prossima settimana sulla preoccupazione che la crescita economica globale stia rallentando. Sedici analisti su 38, il 42%, ha previsto che il petrolio diminuirà sino al 26 agosto. Undici intervistati, pari al 29%, hanno previsto che i prezzi aumenteranno e 11 hanno stimato che ci saranno pochi cambiamenti durante il periodo. Il volume del petrolio, nel commercio elettronico sul Nymex è stata di 700.316 contratti oggi pomeriggio a New York. Un volume di 918.723 contratti ieri, pari al 35% al di sopra della media degli ultimi tre mesi

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