mercoledì 16 marzo 2011

Rating del Portogallo scende da A1 ad A3

Durante la notte è arrivata la notizia che Moody's ha tagliato il rating di lungo termine del Portogallo da "A1" ad "A3" con outlook negativo, anche il rating del debito di breve termine è sceso da "Prime 1" a "Prime 2". Le decisioni, Moody's, le ha motivate per le "prospettive di crescita contenuta", e per le difficoltà del governo di centrare i target fiscali prefissati, per cui esiste, nel prossimo futuro, una possibile necessità di aiuti finanziari per sostenere le banche e le istituzioni legati al governo. La mossa di Moody's, nella pronta reazione del governo portoghese è stata definita ''prematura''. Nella giornata di ieri il primo ministro Jose Socrates, aveva con le sue parole rafforzato il rischio che il paese sia costretto alla fine a chiedere un aiuto alla UE in quanto i problemi di questo paese sono di natura strutturale perchè ha una crescita nominale molto bassa rispetto al costo del debito. Questa mattina il Portogallo ha collocato titoli annuali per un miliardo di euro, a fronte di rendimenti ancora in crescita. Lisbona ha piazzato titoli a 12 mesi con rendimenti saliti al 4,331% da 4,057%. A febbraio per raccogliere lo stesso importo aveva speso il 3,99%. Sul mercato secondario i titoli con scadenza a febbraio 2012 vengono scambiati a un rendimento del 4,32%. Nei fatti, l'esito dell'odierna asta allinea le nuove emissioni di titoli a 12 mesi ai rendimenti prevalenti sul mercato secondario. Sul mercato dei titoli di stato a lungo termine, i bond portoghesi a 10 anni hanno accusato il colpo e lo spread con i titoli decennali tedeschi è salito a 432 punti, il rendimento è aumentato al 7,49%, peggio fanno solo Irlanda e Grecia. Tassi sopra il 7% anche per i titoli a cinque anni. Il governo portoghese ha dichiarato che si tratta di costi insopportabili per il paese. In vista ci sono importanti scadenze, una sorta di forca caudina dove potrebbe scattare l'agguato della speculazione. Ad aprile, Lisbona dovrà rinnovare bond quinquennali per 4,3 miliardi di euro, poi a giugno deve raccogliere altri 4,9 miliardi per rinnovare i bond decennali in scadenza.

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