giovedì 24 marzo 2011

Azioni, obbligazioni e aspettative nella prossima settimana

La BCE continua a mandare segnali di avvio di manovre restrittive. I rialzi dei tassi saranno probabilmente concentrati nel 2° trimestre, favorendo una maggiore redditività del comparto monetario. Una particolare attenzione va riservata ai bond di Portogallo e Spagna. Il Portogallo per l’abbassamento odierno del rating di ben due livelli, la Spagna per l’abbassamento del rating di ben 30 banche, con l’eccezione delle tre più grandi. Nel complesso dovrebbe essere positivo l'andamento del settore azionario nonostante qualche correzioni per gli effetti del conflitto in Libia, il riaccendersi di scontri in Siria e nei paesi del Medio Oriente. Poi c'è la crisi giapponese e i costi dei danni subiti da quella economia, che sono già saliti ad oggi, secondo valutazione del governo locale ad oltre 260 miliardi di €. Comunque la situazione, grazie alla prosecuzione di una buona crescita economica globale, anche se inferiore rispetto ai precedenti riavvii del ciclo economico, e a risultati societari mediamente buoni, non lascia prevedere trend negativi a breve. La crisi giapponese ha dato sostegno, al comparto governativo, che si avvia invece ad essere penalizzato dalle manovre restrittive delle Banche centrali già nel 2° trimestre 2011, nonostante il rialzo dei tassi in Europa sia in parte scontato dai mercati. L’area statunitense resta favorita da una politica monetaria più accomodante e da una maggiore crescita economica, sebbene debba essere tenuto in considerazione il rischio cambio. Resta favorevole il rapporto rischio/rendimento per l’Italia. L’effetto sfavorevole del rialzo dei tassi sul comparto obbligazionario è destinato a farsi sentire anche sulle obbligazioni cosiddette “a spread” (obbligazioni corporate e di Paesi Emergenti), limitandone le performance. Le valute restano caratterizzate da un’elevata volatilità, giustificata dai problemi dei periferici, dalla crisi di Nord Africa e Medio Oriente e del Giappone, nonché dalle diverse scelte monetarie di Fed e BCE e dalle manovre restrittive di molti Paesi Emergenti.

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