venerdì 23 luglio 2010

Economia USA, luci ed ombre

Si indeboliscono le prospettive di mercato dopo i rialzi delle scorse settimane; a pesare sull’andamento dei listini è una serie di dati macro statunitensi deludenti, che stanno alimentando l’opinione di un rallentamento della crescita economica nei prossimi mesi. A tal proposito, i verbali dell’ultima riunione del FOMC hanno evidenziato le maggiori preoccupazioni della Fed circa la crescita nei prossimi trimestri, tale da far rivedere leggermente al ribasso le proprie stime sul PIL 2010 e 2011. A scalfire invece la fiducia degli operatori, verso l'economia americana, sono le revisioni al ribasso che la Fed ha attuato sulle stime di crescita del PIL per il 2010 a +3-3,5% rispetto al +3,2-3,7% precedentemente stimato, nei verbali della riunione di giugno. La ripresa economica rallenta e la Fed valuta nuove misure di sostegno nel caso in cui le prospettive peggiorassero ulteriormente e in modo significativo. D’altro canto, i mercati non riescono a trarre beneficio dalle indicazioni positive derivanti dalle prime trimestrali, i cui dati stanno mostrando incoraggianti crescite degli utili per azione. A ciò si aggiunge una percentuale di sorprese positive come Alcoa e Intel che hanno rivisto al rialzo i propri obiettivi di crescita, mentre General Electric ha evidenziato un miglioramento delle condizioni in atto.
Analogamente, il produttore di macchinari per costruzioni Komatsu ha rivisto al rialzo del 41% le proprie previsioni di utile per il semestre, come conseguenza anche di un aumento della domanda, facendo seguito alle positive indicazioni fornite nelle settimane precedenti da Caterpillar. Tecnicamente, l’S&P500 s’indebolisce perdendo il livello posto a 1.080, e fermandosi sull’area posta a 1.070-1.060; l’ulteriore cedimento a 1.040 favorirebbe nuovamente il test posto a 1.010. Sul fronte opposto, il recupero del livello di 1.080 permetterebbe di tentare nuovamente di superare la fondamentale barriera posta a 1.100-1.107, sulla quale si è fermato l’ultimo movimento rialzista. A livello settoriale, perde forza relativa in particolar modo il Bancario, dopo le trimestrali non convincenti di Citigroup e Bank of America, le quali hanno registrato utili per azione superiori alle stime di mercato e miglioramenti nella qualità del credito, ma con ricavi in calo e con una flessione del portafoglio prestiti, rappresentando un segnale non incoraggiante sull’attuale congiuntura economica. Inoltre, non è stata sufficiente l’approvazione della Riforma del sistema finanziario statunitense, che ha fornito maggiore chiarezza sul contesto normativo in cui gli istituti bancari dovranno operare.

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