martedì 15 giugno 2010

Preoccupazione per l’economia USA

I pessimisti, in queste ultime ore, hanno guadagnato terreno e l'andamento di borsa di questa settimana, la ripresa dell’Euro, senza passi significativi della BCE e la ripresa del prezzo del barile di petrolio fanno squillare i campanelli di allarme. Gli elementi che indeboliscono gli USA sono quattro. Nel quadro a medio termine ci sono: un forte disavanzo pubblico, pari ad oltre il 10% del Pil del Paese; le difficoltà di capire come Barack Obama potrà mettere a punto un piano di rientro del disavanzo proprio quando inizierà a preparasi per correre per il suo secondo mandato. A questo si aggiunga la caduta recente delle vendite al dettaglio dell'1,2%, un ribasso a sorpresa generato dalla debolezza dell'economia. Il secondo pericolo riguarda le incertezze più a breve termine del mercato che sono i debiti delle municipalità americane; il terzo la prudenza con cui le banche hanno tirato in barca i remi dei prestiti, il quarto l'incertezza in borsa. Si aggiunga che i prestiti bancari in America, crollati del 10,5% dalla fine del 2008, e questo che poteva essere comprensibile alla luce della crisi di allora, continuano a peggiorare. Dalla fine del 2009 ad oggi i prestiti erogati dalle banche sono in diminuzione del 3,9%. Un segnale che il settore bancario resta prudente e che forse le cose continuano a non andare benissimo. Sulla questione dei "MUNI", il mercato obbligazionario dei municipals che secondo Warren Buffett, presenta parecchi rischi. Il debito che fa capo a municipalità cittadine è valutato in America in 2.800 miliardi di dollari, cifra colossale, con circa 40.000 emittenti. Le municipalità che non se la passano bene, e che sono città importanti, come Harrisburg, capitale della Pennsylvania o cittadine come Central Falls, in Rhode Island, il cui motto è «città con un futuro brillante», stanno per registrarsi nel chapter 11, e cioè in amministrazione controllata, fanno aumentare le preoccupazioni del mercato. In questa situazione ci si aspetterebbe una reazione prudente del mercato, ma per ora non à andata così. I rendimenti delle obbligazioni municipali in scadenza nel 2020 rendono secondo un calcolo del Wall Street Journal il 3.15%, leggermente al rialzo nell'ultima settimana, ma al di sotto del rendimento del 3,3% dello scorso aprile. Una delle attrattive principali è che queste obbligazioni in America sono esentasse. Giorni fa durante un'audizione davanti alla Commissione d'Inchiesta sulla Crisi Finanziaria, Buffett ha rivelato di aver ridotto il suo portafoglio di "Muni" da 4,7 a 4 miliardi di dollari. Ma il grande finanziere ha anche detto che secondo lui alla fine ci sarà un intervento del governo federale per garantire le emissioni se le cose dovessero mettersi davvero male. E il disavanzo pubblico federale? Si torna punto a capo e, in effetti le municipalità che nello scorso anno sono fallite sono state solo 223, valore delle obbligazioni 6.4 miliardi di dollari, circa lo 0,002% delle emissioni totali. Il costo per assicurare un milione di dollari per le obbligazioni municipali a cinque anni è però aumentato del 16% la settimana scorsa.

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