sabato 5 giugno 2010

Italia primo trimestre 2010 +0,5% del PIL

Un incremento di PIL che ci porta al primo posto in Eurozona, nonostante i mercati finanziari continuano ad evidenziare una certa volatilità, giustificata da fasi di incertezza sulla stabilità del vecchio continente che si alternano a fasi di maggiore ottimismo sulle prospettive di risanamento dei conti pubblici europei. I dati confermano invece la prosecuzione della ripresa economica, sebbene in Europa resti finora moderata. I dati più tipicamente anticipatori del ciclo economico hanno confermato un’espansione dell’attività produttiva anche nel mese di maggio, lasciando prevedere un secondo trimestre 2010 di ulteriore crescita dell’economia europea. Tuttavia, il rischio che la crisi finanziaria possa avere effetti significativi sui consumi e sulla stessa attività produttiva non dovrebbe essere trascurato. A tal proposito, maggiore sarà la durata della crisi dei mercati e maggiore sarà la probabilità che essa possa contribuire a determinare un deterioramento di consumatori e imprese, preoccupati dei possibili effetti su occupazione, redditi e dinamica della domanda. Resta dunque ancora una volta cruciale una rapida e puntuale risposta delle autorità di politica economica e monetaria, finalizzata al recupero di fiducia nel progetto europeo e sul suo rafforzamento negli anni a venire. La crisi annunciata dell’Ungheria è la cartina di tornasole della necessità di rafforzare un governo europeo dell’Economia, anche per evitare difficoltà di comunicazioni che facilmente provocano terremoti finanziari nelle Borse. L’OCSE , in questi giorni, ha reso note le previsioni economiche aggiornate, riducendo leggermente la stima di crescita mondiale 2010 e 2011 rispettivamente al 4,6% e al 4,5% dalle precedenti stime di 4,7% e 4,8%. E’ stata rivista al ribasso sia la crescita dell’area euro (1,2% da 1,5% per il 2010 e 1,8% da 1,9% nel 2011) che quella italiana (1,1% da 1,5% per il 2010 e 1,5% da 1,6% nel 2011), mentre fa eccezione la crescita USA del 2010, rivista al rialzo a 3,2% dal 3% e al ribasso nel 2011 al 3,2% dal 3,4%. Revisioni al rialzo per l’inflazione, all’1,4% dall’1,3% nel 2010 e all’1% dallo 0,9% nel 2011 in area euro e all’1,9% dall’1,2% nel 2010 e stabile all’1,1% nel 2011 per gli USA. Le vendite di nuove case negli Stati Uniti hanno sorpreso al rialzo, registrando ad aprile una crescita mensile del 14,8% a 504 mila unità. Le attese vedevano un aumento mensile di appena il 3,4%, mentre il dato di marzo è stato rivisto al rialzo. Per la zona Euro i nuovi ordinativi industriali registrano a marzo un aumento del 5,2% su base mensile, decisamente sopra le attese (+2,5%). Il dato di febbraio è stato rivisto a +1,9% da +1,5%. La crescita è guidata dal comparto dei beni intermedi +5,4% e dai beni capitali +5,7%. Su base annuale l’aumento degli ordinativi è arrivato al 19,8% dal precedenti 12,5%. I dati preliminari dell’inflazione di maggio in Germania hanno evidenziato una variazione positiva di 0,1% m/m e di 1,2% a/a, su cui ha pesato la dinamica dei prezzi dell’energia. In Italia, le vendite al dettaglio di marzo sono cresciute dello 0,5% m/m (dato destagionalizzato) superando le attese che indicavano un +0,1% m/m. Il recupero è guidato dal comparto Alimentare con un +1,1% m/m. La minore propensione al rischio registrata sui mercati finanziari ha condotto a nuovi rafforzamenti delle valute maggiormente difensive, soprattutto nei confronti dell’euro; quest’ultimo, infatti, ha risentito pesantemente del clima di sfiducia legato ai problemi dei debiti pubblici dei paesi periferici scendendo sotto 1,20 per poi assestarsi in area 1,21. Tale situazione si è accentuata, all’inizio della settimana, dopo che sono circolate indiscrezioni, prontamente smentite, che la Cina potesse ridimensionare i propri investimenti in titoli governativi dell’area Euro. In tale contesto, il dollaro ha tentato di raggiungere i precedenti massimi contro Euro arrivando anche a 1,2154. Rimangono comunque elevate le pressioni rialziste sul biglietto verde. Lo yen, considerato anch’esso come valuta difensiva, è arrivato a far segnare un nuovo massimo nei confronti dell’euro a 108.84. Al momento le prospettive di mercato sono migliorate grazie anche ai vari annunci da parte dei singoli paesi nel mettere in campo nuove misure per combattere la crisi, con il Parlamento spagnolo che ha definitivamente approvato la manovra di correzione dei conti pubblici e il Governo italiano che ha presentato un piano da 24,9 miliardi di Euro in 2 anni.

.

0 commenti: