lunedì 28 giugno 2010

G20 Conclusione. Impegni e speranze

I 20 leader riuniti in questi giorni a Toronto, in Canada, hanno dato come risposta alla crisi mondiale l’obbiettivo di ridurre i disavanzi statali e concordato a perseguire più elevati requisiti di capitale per le banche. Le 20 economie avanzate avranno l'obiettivo di dimezzare il deficit entro il 2013 e iniziare a stabilizzare i rapporti di debito/uscite entro il 2016. Mentre il Presidente Barack Obama proponeva ai suoi colleghi di stimolare di più la crescita, i leaders il Regno Unito e Germania erano e sono per limitare le spese e sostenere la fiducia degli investitori. Il parere del mondo imprenditoriale è che c’è bisogno di un contenimento della pressione fiscale al fine di garantire la fiducia e quindi avere una crescita economica sostenibile, "Gordon Nixon, amministratore delegato della sede della Toronto Royal Bank of Canada, la più più grande banca del paese, ha detto in un'intervista telefonica. "Questi obiettivi sono molto importante ". Nelle dichiarazione fatte poi dai vari leader nelle conferenze-stampa succedutesi al vertice, iI primo ministro canadese Stephen Harper, presidente della riunione, ha dichiarato che il suo paese potrebbe raggiungere gli obiettivi l'anno prossimo. L'accordo sembra un debole compromesso che manca di forza, ha detto Stephen Roach, Morgan Stanley Asia chairman. Invece si è dichiarato deluso, Roach in una e-mail. "Con il fine tentativo di trade-off tra richiamo all’America per uno stimolo continuo e la propensione dell'Europa per il consolidamento fiscale il G-20 ha messo a punto una ricetta polivalente senza un meccanismo di esecuzione. " Per quanto riguarda i deficit, i mercati stanno dando credito alla direzione intrapresa dall’Europa ed i mercati sono più potenti delle parole. L'equilibrio raggiunto dal G-20 significa che "tutti possono reclamare vittoria a casa propria, ha detto Carsten Brzeski, economista presso il Gruppo ING a Bruxelles. "L'annuncio di dimezzare il deficit entro il 2013 è enorme. Più resistenza si è avuta da parte dei rappresentanti dei paesi emergenti favorevoli che l’obbiettivo di limitazione dei disavanzi fosse circoscritto all’ economie avanzate. Guido Mantega, Ministro delle Finanze del Brasile ha dichiarato che gli obiettivi fissati il 26 giugno sono stati "Draconiani". Mantega ha rappresentato il Brasile alla riunione perché il Presidente Luiz Inácio Lula da Silva era rimasto in patria dopo che le inondazioni hanno devastato la parte nord-orientale del suo paese.Il G-20, che rappresenta circa il 85 per cento dell’ economia globale ha sostituito il G-8 lo scorso anno come Forum internazionale delle politiche economiche di coordinamento. Il gruppo allargato si propone come strumento per cercare tra economie sviluppate ed emergenti di trovare una via mediana tra i diversi livelli di benessere che variano dagli Stati Uniti con 46.400 $ di PIL pro capite ai 3.100 dollari dell’India.

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