mercoledì 30 giugno 2010
Grande espansione dell’economia in Brasile
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lunedì 28 giugno 2010
G20 Conclusione. Impegni e speranze
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domenica 27 giugno 2010
G20 Solo impegno di riduzione del deficit
Altra novità di rilievo sui derivati è, che dopo mesi di lavoro, i legislatori hanno trovato un accordo dell'ultimo minuto su quello che è stato definito la parte più impegnativo del loro compito, perchè istituisce per la prima volta un regolamento per i 615 miliardi dollari over-the- counter dei derivati del mercato. La parte più controversa del regolamento degli strumenti derivati è una disposizione che costringerà le banche a spingere alcuni dei loro swap commerciali verso società controllate, secondo la teoria che il rischio dei contribuenti sarebbe ridotto se i traffici sono fuori dalle banche depositarie e dalle istituzioni che godono di benefici federali, come l'accesso allo sportello del prestito della Federal Reserve. I derivati sono contratti il cui valore è derivato da azioni, obbligazioni, prestiti, valute e materie prime, o legati a specifiche eventi quali variazioni dei tassi di interesse o di tempo. Al di là della fornitura swap-desk, la legislazione approvata dal Senato spingerà la maggior parte dei derivati over-the-counter attraverso terze parti o stanze di compensazione e su mercati regolamentati o simili, sistemi elettronici, una misura che renderà più facile per i mercati e i regolatori di monitorare i traffici. Esso provocherà un moderato aumento dei costi di margine su alcune transazioni. Le aziende che utilizzano i derivati a copertura del rischio da materie prime per la produzione o consumo, ritenute "utenti finali", saranno esonerati dagli obblighi di compensazione se le attività sono un modo per coprire il legittimo rischio commerciale.
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Lo Yan si rivaluta
Ha poi continuato dichiarando che “la Cina ha diverse politiche monetarie attualmente in vigore tutti aventi flessibilità e spazio di manovra in modo che si possono allentare o stringere ogni volta che si ritiene appropriata questa politica.” In USA gli economisti sono divisi, in un sondaggio effettuato la settimana scorsa, otto dei 14 economisti interpellati hanno dichiarato di prevedere che la People's Bank of China alzerà al 5,31% il tasso di riferimento sui prestiti a un anno. Alla fine di dicembre, solo sei non prevedevano alcun cambiamento. Il governo vuole sostenere l'espansione della nazione, mentre i prezzi degli immobili si raffreddano, valuta il contenimento dei costi di beni di consumo dopo la crescita record del credito che ha aumentato il rischio di un inflazione fuori controllo. Il prodotto interno lordo è cresciuto dell’11,9% nel primo trimestre di quest’ anno, il ritmo più veloce da tre anni. L'inflazione ha superato il tetto massimo del 3% che era l’obbiettivo del governo per quest’anno. "L'obbiettivo di rialzo dei tassi di interesse è quello di gestire le aspettative d'inflazione, così ha dichiarato Li, il consigliere della banca centrale, ai giornalisti ieri. La sua visione contrasta con quella di Tim Condon, un economista con base a Singapore dell’ ING Groep NV. L'economia cinese si è ripresa "ed è il momento di normalizzare le politiche "per evitare ulteriori eccessi dopo che la bolla immobiliare ha surriscaldato il mercato e i prestiti dei governi locali sono cresciuti. L'aumento dei tassi di riferimento ai livelli pre-crisi contribuirebbe a ridurre "la pressione al rialzo dei prezzi, e a scoraggiare la speculazione con un eccesso di investimenti "
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venerdì 25 giugno 2010
Patente a punti: una dote da difendere
Ecco quanto può costare una violazione al codice della strada e quanto si rischia di perdere:
Eccesso di velocità superiore ai 40 km/h
Guida in stato di ebbrezza
Circolazione contromano in caso di curve o in condizioni di scarsa visibilità
Omissione di soccorso dopo un incidente con danni alle persone
Omissione di soccorso dopo un incidente se i danni rendono obbligatoria la revisione dell'auto
Circolazione sulle corsie di emergenza nei casi non consentiti
Gare di velocità decise di comune accordo
Inversione di marcia in autostrada
Retromarcia in autostrada
Violazione dei posti di blocco
Trasporto di merci pericolose senza autorizzazione
Violazione delle norme per il trasporto di merci pericolose
Rifiuto dell'accertamento del tasso alcolemico
Mancato uso o uso non regolare del cronotachigrafo
8 punti
Mancato rispetto della distanza di sicurezza con conseguente incidente con lesioni gravi a persone
Mancato rispetto delle disposizioni sull'incrocio con conseguente incidente con lesioni gravi a persone
Inversione di marcia in prossimità di curve, di incroci o di dossi
6 punti
Passaggio con semaforo rosso o mentre il vigile stia dando la precedenza ad altri flussi di traffico
Mancato rispetto del passaggio a livello
Mancato rispetto del segnale di Stop
5 punti
Mancato uso delle cinture di sicurezza
Mancato uso dei seggiolini di sicurezza per bambini
Alterazione del funzionamento delle cinture di sicurezza
Comportamento irregolare nelle strettoie
Sorpasso a destra di tram e filobus in prossimità di una fermata
Sorpassi pericolosi
Mancato rispetto dell'obbligo di dare la precedenza
Mancato uso del casco regolarmente allacciato
Mancato rispetto dell'obbligo di precedenza ai pedoni sugli attraversamenti pedonali
Mancato rispetto dell'obbligo di precedenza nell'attraversare la strada ai disabili
Uso del telefonino senza viva voce durante la guida
Mancato uso delle lenti correttive ove prescritto
Violazione dell'obbligo di moderare la velocità in caso di curve, incroci e visibilità limitata
Eccesso di velocità compreso di oltre 10 km/h e fino a 40 km/h
4 punti
Occupazione della corsia centrale o di sinistra nel caso di corsia libera a destra
Omissione di soccorso nel caso di incidente provocato da chi guida, con danni solo alle cose
Guida contromano
Circolazione in autostrada con veicoli non ammessi
3 punti
Mancato rispetto della distanza di sicurezza
Trasporto di carichi senza le dovute attenzioni
Uso improprio degli abbaglianti
Violazione delle regole di sorpasso dei tram
Mancato accertamento delle condizioni per fare un sorpasso
2 punti
Sorpasso a destra
Inosservanza della segnaletica stradale a eccezione di quella di sosta e di fermata
Uso improprio delle "frecce"
Cambi di corsia irregolari o svolte non segnalate
Mancata esposizione del triangolo nel caso di avaria
Trasporto di persone in soprannumero
Intralcio irregolare della strada nel caso di incidente
Mancato rispetto dei periodi di pausa per gli autotrasportatori
Traino di veicoli in autostrada
Inosservanza del divieto di sosta in corsie e carreggiate riservate ai mezzi pubblici
Inosservanza del divieto di sosta nei posteggi per disabili e in corrispondenza di scivoli a loro dedicati
Violazione dell'obbligo a cedere il passo a veicoli con sirena o lampeggianti accesi
Violazione del divieto di seguire veicoli con sirena o lampeggianti accesi avvantaggiandosi nella marcia
1 punto
Inosservanza delle norme sull'uso dei fari
Mancanza o irregolarità dei documenti
Trasporto irregolare di cose su veicoli e rimorchi
Inosservanza delle disposizioni sul trasporto di persone o cose sui veicoli a due ruote
Per i neopatentati, nei primi tre anni i punti persi per ogni violazione vengono raddoppiati. Se vengono accertate più infrazioni contemporaneamente, possono essere tolti al massimo 15 punti. Se, però, tra le infrazioni ce n'è una che comporta la sospensione o la revoca della patente, vengono sottratti tutti i punti previsti, senza alcuna limitazione. In ogni caso, le decurtazioni possono produrre al massimo l'azzeramento del punteggio che, quindi, non scende mai sotto quota zero. I punti vengono tolti dalla patente di chi era alla guida al momento dell'infrazione, non da quella del proprietario del veicolo. Infatti, l'organo delle Forze dell'ordine (Polizia, Carabinieri, Vigili urbani, ecc.) che accerta la violazione, consegna al conducente un verbale di multa indicando anche il punteggio da decurtare. Se non è possibile identificare il conducente il verbale viene inviato al proprietario del veicolo o, nel caso di società, al legale rappresentante dell'azienda, che entro 60 giorni deve comunicare all'organo accertatore i dati personali e della patente di chi era alla guida al momento dell'infrazione. Se queste informazioni non vengono comunicate, il proprietario deve pagare una sanzione amministrativa di 250 euro, ma non perde i punti della patente. In caso di perdita di tutti i punti occorre rifare gli esami; infatti, quando il punteggio è esaurito, scatta l'obbligo di revisione della patente di guida. Il ministero dei Trasporti invia al conducente una lettera con la quale lo invita a rifare, entro 30 giorni, gli esami previsti per il rilascio della propria patente. In questo periodo è ancora possibile circolare. Se però gli esami non vengono sostenuti, la patente è sospesa a tempo indeterminato; avviene invece la revoca se gli esami non vengono superati. Dopo aver superato l'esame, sulla patente vengono riassegnati i 20 punti iniziali. Se sono stati persi dei punti, ma il punteggio non è esaurito, per recuperare punti è possibile frequentare corsi speciali presso autoscuole o altri centri autorizzati dal ministero dei Trasporti. Questi corsi consentono di recuperare 6 punti a chi ha la patente A o B e 9 punti a chi possiede la patente C, C+E, D, D+E o la patente B con il certificato di abilitazione professionale. Inoltre, sempre nel caso in cui il punteggio non sia azzerato, è possibile ripristinare il punteggio iniziale se per due anni dall'ultima infrazione non si commettono violazioni che fanno perdere punti. Ai conducenti che hanno mantenuto intatto il proprio punteggio viene automaticamente attribuito un "bonus" di 2 punti ogni due anni trascorsi senza infrazioni. Con questo sistema si possono raggiungere al massimo 30 punti. Ogni patentato può controllare in tempo reale il saldo dei propri punti. Basta chiamare da un telefono fisso il numero 848.782.782, attivo 7 giorni su 7, al costo di una telefonata urbana.
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giovedì 24 giugno 2010
Breve panoramica d’economia
In USA si è in attesa dei dati sulle vendite di case esistenti di maggio, l’indice di fiducia manifatturiera della Fed di Richmond di giugno, atteso in calo a 20 da 26, e gli ordini di beni durevoli di maggio, che dovrebbero segnalare una riduzione dell’1,3% m/m dal precedente 2,8%. La riunione della Fed ha confermato l’attuale tasso dello 0,25%.
In Italia. L'economia è fuori dalla recessione secondo il Centro studi di Confindustria che prevede una ripresa «più solida rispetto alle stime rilasciate a dicembre» le stime sulla crescita al +1,6% del Pil per il 2011 (dal +1,3%). +1,2% nel 2010 (da +1,1%). La disoccupazione è invece attesa in aumento, dopo 528mila i posti di lavoro già persi a fine 2009 in 2 anni di crisi. Per quanto riguarda invece il rapporto deficit-Pil, il Centro studi Confindustria stima che si attesterà al 5,1% nel 2010 per poi scendere al 4,1% nel 2011. In debito invece sarà pari al 118,5% del Pil nel 2010 per poi salire al 118,9% nel 2011. Sostiene la crescita il deprezzamento del cambio dell'euro, che migliora la competitività delle merci italiane. Sempre secondo il Centro studi di Confindustria il solo gettito Iva evaso nel 2009 è di 35,5 miliardi (2,3% pil), e quello Irpef di 31,5 miliardi. Un fenomeno «di tali dimensioni nell'eurozona ha eguali solo in Grecia e pesa come un macigno sulla crescita perché, a parità di obiettivi di incasso, determina aliquote molto più alte».
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lunedì 21 giugno 2010
Costi su pagamenti a mezzo carte di credito
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Tassa di circolazione, il tormentone dell’automobilista
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domenica 20 giugno 2010
Il federalismo fiscale sembra il famoso sogno di Martin Luther King
Negli USA il sogno si è avverato qualche generazione dopo, speriamo che in Italia occorra meno tempo.
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sabato 19 giugno 2010
Occorre una governance europea: tensioni sui titoli di stato
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martedì 15 giugno 2010
Preoccupazione per l’economia USA
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lunedì 14 giugno 2010
Vita dura per l’Euro
Questa sera nella conferenza stampa che ha fatto seguito al vertice franco-tedesco a Berlino la cancelliera Angela Merkel ha dichiarato che il fondo di 750 miliardi di € organizzato dalla UE per quei stati che ne avessero bisogno, può essere attivato in ogni momento.
In effetti a preoccupare Bruxelles sarebbe lo stato di salute delle banche spagnole. A destare particolare inquietudine, infatti, sono le casse di risparmio, che cercano nella concetrazioni di questi giorni la possibilità di disinnescare la bolla immobiliare e i mutui incagliati dopo il boom delle costruzioni e dell’invenduto del settore. Si valuta in circa un milione gli appartamenti di difficile alienazione. A questo si deve aggiungere l’ esposizione del settore bancario verso l'Eurozona che per la Spagna è di 602 miliardi di euro, mentre quello di Grecia, Portogallo e Irlanda assieme ammonta a 705 miliardi. Tra le banche più esposte verso la Spagna vi sono quelle francesi (206 miliardi) seguite dalle tedesche (167 miliardi) e - a differenza di quel che succede in Grecia, Portogallo e Irlanda - anche quelle Usa, con crediti per 140 miliardi, maggiori di quelli concessi dal settore bancario britannico (115 miliardi ). In totale, l'esposizione ai quattro paesi più colpiti dalla pressione dei mercati - Grecia Portogallo, Irlanda e Spagna - si concentra per un 61% nei paesi dell'eurozona, in che rende più probabili le possibilità di contagio in caso di default di uno dei quattro. La Faz scrive che una crisi della Spagna sarebbe più difficile da superare per l'Europa rispetto a quella greca, poichè questa contribuisce solo con il 2,5% al totale del Pil europeo, mentre la percentuale della Spagna è di quasi il 12%.
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giovedì 10 giugno 2010
Tassi invariati dalla BCE
Le parole del Governatore sono state un forte tonico all’Euro nei confronti del dollaro, con il cross euro/dollaro a 1,2131 usd. Sempre in ascesa il prezzo del petrolio con il Light Crude a 76 dollari al barile. A poco meno di un'ora dalla chiusura delle contrattazioni sulle piazze del Vecchio Continente, Madrid era in testa con un più 3,99%, seguita da Parigi +2,48%, Bruxelles +1,55%, Amsterdam +1,78%, Londra +1,17%, Francoforte +1,66%. Più distaccata Zurigo con un modesto +0,75%. Anche Piazza Affari non è da meno: l'indice Ftse All-Share segna infatti un balzo del 2,30%, mentre il Ftse Mib avanza del 2,48%. Tra le blue-chips milanesi pioggia di denaro sulle banche e su altri titoli quali Autogrill, Mediaset ed Exor. Quest'ultima ha da poco annunciato una partnership per investire in Cina e India.
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mercoledì 9 giugno 2010
Il Presidente della FED sull'economia USA
Nel corso della riunione della Federal Open Market Committee il 27-28 aprile, i responsabili politici hanno alzato la stime di crescita degli Stati Uniti per il 2010 e abbassato le previsioni per la disoccupazione e l'inflazione. Funzionari hanno detto che l'economia si espanderà in una gamma dal 3.2% al 3,7% quest'anno, e il tasso di disoccupazione sarà in media il 9,5% nel quarto trimestre. Il capo della Fed ha ribadito ieri che la banca centrale prevede un lungo periodo di bassi tassi di prestiti interbancari, condizionati dalla elevata disoccupazione, bassa inflazione e aspettative sui prezzi stabili.
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lunedì 7 giugno 2010
Dipendenti statali sotto tiro in tutta Europa
Anche il Governo tedesco di Angela Merkel, per risanare le finanze, ha scelto di tagliare 15mila posti nel pubblico impiego fino al 2014, per un risparmio di almeno 800 milioni di euro all’anno, quale contributo alla manovra di risparmio nei conti pubblici per 10 miliardi di euro all’anno fino al 2014. La Merkel intende, inoltre, anche congelare gli aumenti per i dipendenti pubblici previsti per il prossimo anno, mentre altri 500 milioni verranno tagliati dal ministero della Famiglia sugli incentivi ai padri disposti ad accudire per i primi mesi i figli appena nati. A fare le spese della stangata in arrivo saranno anche i disoccupati, i cui sussidi verranno corrisposti non più sulla base delle leggi vigenti, ma a discrezione dei funzionari degli uffici del lavoro. In questo modo lo Stato risparmierà due miliardi di euro già nell’anno prossimo, che saliranno a oltre 6 miliardi nel 2014. Il governo tedesco ha varato nuove misure fiscali per tagliare il deficit. La Germania intende risparmiare 80 miliardi di euro entro il 2014, ben 20 miliardi in più di quanto ci si aspettava ieri, e se così non bastasse si vedrà in seguito. "Siamo di fronte a una sfida senza precedenti, abbiamo il dovere di rimettere i conti pubblici e quindi il futuro della nazione in piedi sulle sue gambe", ha detto Angela Merkel ribadendo che "siamo in tempi difficili". Anche la Francia ha fretta di intervenire sulle pensioni e sul blocco degli stipendi del settore statale, timorosa di perdere, con un declassamento del rating, le famose AAA.
Segue a ruota il Governo britannico che intende compiere drastici tagli alla spesa pubblica per ridurre l'ingente deficit del paese che si aggira attorno ai 156 miliardi di sterline. "Le decisioni che prenderemo avranno effetto su ogni singola persona del nostro paese e gli effetti di queste decisioni si faranno sentire per anni, forse per decenni", ha detto il Primo Ministro David Cameron, sottolineando che il modo di vivere dei britannici cambierà profondamente.
Altri tagli sono stati previsti o già realizzati dalla Spagna, Danimarca e Portogallo. L’opinione pubblica europea si aspetta che decisioni così dure siano intraprese anche per quei settori: statali, finanziari e bancari, che hanno contribuito a portare sull’orlo di una crisi così profonda il mondo occidentale
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sabato 5 giugno 2010
Italia primo trimestre 2010 +0,5% del PIL
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giovedì 3 giugno 2010
Spedizioni navali tra Asia e Europa è boom
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Deducibilità IVA e IRAP
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mercoledì 2 giugno 2010
L’IPOST l’Istituto previdenziale dei lavoratori delle Poste chiude
Soppressione ed incorporazione di enti ed organismi pubblici; riduzione dei contributi a favore di enti con l’articolo 7 comma 2 e 3 che recitano:
2. Al fine di assicurare la piena integrazione delle funzioni in materia di previdenza e assistenza ottimizzando le risorse ed evitando le duplicazioni di attività, l’IPOST è soppresso.
3. Le funzioni dell’IPOST sono trasferite all’INPS, sottoposto alla vigilanza del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali; l’INPS succede in tutti i rapporti attivi e passivi.
Con queste quattro righe viene soppresso un Ente pubblico non economico, sottoposto alla vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico, che eroga il trattamento di quiescenza e le prestazioni di assistenza, mutualità e credito al personale di Poste Italiane S.p.A. e Società collegate. Bisogna precisare che è solo uno dei 20 Enti pubblici soppressi, ma che questo Ente ha vissuto varie peripezie. Le origini dell'Ipost, infatti, risalgono al 1919, quando nasce come l'Ente morale denominato "Istituto nazionale di mutualità e previdenza tra il personale postale, telegrafico e telefonico". Nel 1930 l'Ente assume la denominazione di "Istituto di assistenza e previdenza per i postelegrafonici". Il 1953 segna una tappa fondamentale per l'Ipost: con il D.P.R. n. 542 nasce l'Ente Pubblico Istituto Postelegrafonici, sottoposto alla tutela e vigilanza del Ministero delle Poste e riordinato strutturalmente e funzionalmente lo scopo è di provvedere al trattamento previdenziale e assistenziale del personale dei piccoli uffici postali. Nel 1979 l'Istituto non è assoggettato al cosiddetto decreto sulla soppressione degli enti inutili, e viene incluso nella tabella A della legge n. 70 del 1975, fra gli Enti che gestiscono forme obbligatorie di previdenza e assistenza. Nel 1994, a seguito della trasformazione delle Poste Italiane in Ente Pubblico Economico, l'Ipost diviene: l'Ente previdenziale di tutto il personale dipendente di Poste Italiane. Nel 1997 la legge finanziaria 27 dicembre 1997, n. 449, all'art. 53, conferma le competenze istituzionali dell'Ipost quale Ente previdenziale del personale postale, nonostante la trasformazione dell'Ente Pubblico Economico "Poste Italiane" nella società per azioni "Poste Italiane S.p.A.". Nel 1998 nasce l'IPost moderno con la nomina, al pari degli altri enti previdenziali, di tutti gli organi istituzionali. Nel 2006, alla scadenza degli organi e in attesa di un complessivo processo di riordino e razionalizzazione degli enti previdenziali, con Decreto dell'allora Ministro delle Comunicazioni viene disposto il commissariamento dell'Istituto. Il 24 ottobre 2008, con decreto del Ministro Claudio Scajola, viene nominato l'attuale Commissario Straordinario Ipost, il dr. Rino Tarelli, confermato, nel novembre 2009, per altri due anni. Trattasi di un esempio di soppressione di un Ente, che pure poteva rispondere ad esigenze particolari nel tempo in cui è stato pensato e può aver lavorato bene nel frattempo, ma la scure delle necessità di previste riorganizzazioni non ha risparmiato. Sarà vero?
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