lunedì 28 dicembre 2009

Pensioni. Aumenti e nuove regole


Con il 1° gennaio 2010 ecco le novità nel campo pensioni
Per effetto della rivalutazione automatica annuale le minime aumenteranno a € 460,97.
Le pensioni con maggiorazione (quelle attestate al vecchio milione di lire) a € 597,41. Per le pensioni superiori al minimo l’aumento sarà dello 0,7% sino a 2.288 € mensili, oltre questo livello la percentuale di rivalutazione sarà dello 0,525%.
Nel 2010 i pensionati che ricevono assegni legati al reddito familiare non dovranno più presentare il Red.
Le relative informazioni riguardante i redditi da pensione saranno comunicate direttamente all’Inps dagli uffici pubblici che ne sono in possesso.
Le nuove pensioni calcolate con il sistema misto tra il retributivo e il contributivo saranno più leggere in quanto il calcolo del sistema contributivo conteggia i versamenti effettivamente versati nel corso degli ultimi anni.
Dal 1° gennaio le donne dipendenti dallo stato, compreso il settore sanità e infermieristico, potranno andare in pensione di vecchiaia solo a 61 anni. L’innalzamento del requisito dell'età si sposterà in avanti di un anno ogni due sino ad arrivare a 65 anni nel 2018, come per i maschi. Ovviamente non vale per chi compie 60 anni entro il 31/12/2009, con almeno 20 anni di contributi.
Anche i collaboratori parasubordinati (ex co.co.co) iscritti alla gestione separata Inps subiranno un aumento del prelievo sulle retribuzioni dal 25,72% al 26,72% per effetto dell’ultimo adeguamento previsto dalla legge 247 del 2007. Il contributo alla gestione separata rimane al 17% per coloro che hanno un’altra copertura previdenziale o sono già in pensione e continuano la loro attività lavorativa.
Per l’invalidità civile le domande dovranno essere presentate direttamente all’Inps via internet e non più all’ASL, la stessa prassi varrà anche per i medici che rilasciano i relativi certificati. La proiezioni è di ridurre i tempi della concessione dei benefici, pensionistici o dell’ assegno di accompagnamento, del 50%.

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