giovedì 31 dicembre 2009

Bollicine italiane superano nelle vendite le bollicine francesi


Sono 4 o 5 anni che che lo spumante italiano, metodo classico, ha continuato a rosicchiare quote di mercato alle bottiglie francesi di Champagne. Già nel 2008 le quote di mercato nel mondo si erano equilibrate, ma quest’anno complice la crisi economica delle famiglie, la stragrande maggioranza dei consumatori brinderà con bottiglie italiane. Un forte aiuto per le vendite è arrivata dalla campagna pubblicitaria voluta dal Ministero delle politiche agricole con lo spot televisivo “Brindo Italiano” L’apertura in diretta di bottiglie formato 3 l. ha trainato le vendite e le molte bottiglie di prosecco di Valdobbiadene stappate in diretta fornite dal Consorzio tutela di Conegliano hanno aiutato ad incrementare le vendite del 5%. Ma tutte le zone produttrici, soprattuto nel Nord Italia hanno beneficiato d’ incrementi simili. Vale la pena di ricordarle da Asti all’Oltrepo Pavese, dalla Franciacorta alla zona di Trento con il suo “Trento doc”. La carta vincente dei prodotti italiani è stata la continua cura nell’innovazione e nella controllo qualità del prodotto e, per queste ragioni, il confronto qualità-prezzo è stato assolutamente vincente. In Francia alcune catene di supermercati hanno esposto bottiglie di Champagne a prezzi intorno ai 9-10 €. avendo come effetto un disorientamente della clientela abituato a prezzi almeno doppi per le “Maison” di larga diffusione. Il crollo nelle vendite di tale prodotto ha raggiunto quote del 26% nel mercato interno, e del 66% dell’esportazione verso l’Italia che resta comunque il 3° mercato per valore e 5° per quantità. Questo dato è importante non sottovalutarlo perché indica lo spazio che ancora esiste per la diffusione del prodotto italiano nel nostro paese.

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